Il 2 maggio si costituì il
Reggimento Carabinieri Reali (tre battaglioni e nove compagnie) che fu inviato in prima linea e si distinse nei combattimenti del 18 e 19 luglio sul monte
Podgora. I suoi effettivi, trattandosi di truppe mobilitate, ebbero subito la nuova tenuta da guerra standard, adottata per tutti i soldati, con qualche piccola variante. I carabinieri a piedi, come i fanti, indossavano la giubba in panno grigio-verde ampia, a un petto con abbottonatura coperta di cinque bottoni in frutto dello stesso colore.
Il colletto dritto era nero con alamari e stellette metalliche; cravatta a girocollo in tela bianca. Le spalle erano guarnite da un largo rinforzo e all'attaccatura delle maniche figuravano gli spallini, comunemente detti "
salamini" per la caratteristica foggia. Paramani a punta. Posteriormente la giubba, aperta ai fianchi, aveva due bottoni di frutto per parte per la chiusura. Le tasche erano interne, a toppa: due al petto e una alla falda destra.

Anteriormente, all'interno della falda sinistra, in basso, era situato il piastrino di riconoscimento. Sotto la giubba veniva indossata una camicia bianca e un gilet in panno grigio-verde. I pantaloni di panno, stretti verso la caviglia e dotati nel punto di vita di una fascia regolabile, avevano due tasche lungo le cuciture dei fianchi. Polpacci e caviglie dal novembre del 1916 vennero serrati con le famose fasce mollettiere. Come calzature, stivaletti chiodati neri. Le buffettiere erano costituite da: un paio di giberne, ciascuna con due tasche, con cinturino e bretella; correggiolo per il revolver modello 1889; relativa fondina al fianco sinistro. Il tutto in tinta grigio-verde. D'inverno i militari a piedi indossavano una mantellina a ruota sempre in panno grigio-verde, con collo rovesciato e stellette. Ebbero pure un'altra mantellina, piuttosto corta e in taglia unica, in tela grigia impermeabile senza stellette. Nel settembre 1917 fu loro distribuito il cappotto per truppe a piedi, con alamari.
I carabinieri a cavallo avevano la giubba delle truppe montate, uguale nelle linee generali all'altro modello, ma senza rinforzi alle spalle e, al posto dei "
salamini", due controspalline con bottoncini di frutto. Sul retro una sola apertura al centro, con due bottoncini e una martingala con due bottoni grandi. Il piastrino di riconoscimento era cucito in alto, tra la prima e la seconda asola. Pantaloni alla cavallerizza, con rinforzi nelle parti interne. Ai piedi: stivaletti e gambali modello "
ardito", speroni bruniti. In inverno i carabinieri a cavallo indossavano il cappotto lungo a doppio petto con quattro bottoni coperti per parte, controspalline, paramani a punta, collo ampio rovesciato con stellette, due tasche verticali al petto e due orizzontali con pattine alle falde (la sinistra con asola per i pendagli della sciabola). Dietro vi erano una martingala con due bottoni grandi e un piegone con due bottoncini all'estremità inferiore. La buffetteria era quella della cavalleria: bandoliera a due tasche modello 1891 in cuoio originariamente marrone, poi tinta in grigio-verde come da disposizione del 20 maggio 1915; fondina in tinta per il revolver '89. Per tutti come copricapo era prescritta la classica "
lucerna", con copertina di tela grigio-verde stabilita il 10 settembre 1915; negli accantonamenti e all'interno degli accampamenti poteva essere indossato il berretto d'ordinanza comune a tubo in panno o in feltro grigio-verde con visiera opaca e soggolo dello stesso colore.
Nel gennaio del 1917 fu pure adottato per l'Arma l'elmetto tipo "
Adrian modello 16", con la variante del cappietto e fiamma metallici e coccarda tricolore, ma ne vennero dotati solo i militari dislocati sulla linea del fronte, in prossimità del tiro nemico. Nei servizi di rappresentanza o in pattuglia nelle retrovie, si usava anche la bandoliera nera tinta in grigio-verde. L'armamento era quello proprio dell'Istituzione: il già accennato revolver Bodeo modello 1889 e il moschetto da cavalleria modello 91. I militari a piedi in prima linea furono pure dotati del moschetto 91 T.S. e del fucile 91 con baionetta. Quali armi bianche i carabinieri a piedi, per alcuni servizi di rappresentanza o fuori servizio negli accantonamenti, portavano la tipica daga modello 1814-34; quelli a cavallo avevano sempre la sciabola modello 71 brunita secondo le disposizioni del 9 aprile 1915, con pendagli e dragona grigio-verdi. Per quanto riguarda i militari dell'Arma impiegati in reparti speciali: gli arditi indossavano la relativa giubba con collo aperto; i ciclisti, come i sottufficiali, la giubba di fanteria però con le controspalline; i piloti del
Corpo Aeronautico Militare conservarono più o meno le uniformi di provenienza (a cavallo, a piedi, da ufficiale) con l'aggiunta dei diversi distintivi d'impiego sugli spallini o sulle controspalline (dirigibilisti, aviatori, eccetera); ebbero inoltre i calzettoni, ovviamente cuffia e casco in cuoio marrone e un giubbone in pelle nera o marrone scuro, foderato di pelliccia di montone.
Anche lo Squadrone
Carabinieri Guardie del Re ("
Corazzieri") fu mobilitato praticamente al completo per il fronte al seguito del sovrano. I suoi militari adottarono quindi il grigio-verde delle armi a cavallo, ma la giubba aveva tasche oblique alle falde con pattine e il colletto rosso: berretto da ufficiale con aquila reale; elmo modello 1900 con foderina grigia e fregio in lana nera. Per gli ufficiali dei Carabinieri Reali l'uniforme da guerra grigio-verde venne prescritta con circolare del Ministero della Guerra- Segretariato Generale - Divisione Stato Maggiore del 2 luglio 1915. L'uso di tale tenuta era obbligatorio per gli ufficiali appartenenti a truppe mobilitate e/o residenti in località dichiarate in stato di guerra. La giubba, uguale a quella degli altri militari, aveva le controspalline e quattro tasche: due al petto (a toppa cancellata) e due oblique (alle falde), tutte con pattine a zampa d'oca; era chiusa da sei bottoni d'osso e sul colletto, di panno nero, gli alamari da truppa. Sul retro, un unico spacco centrale; la camicia era bianca con colletto e polsini rigidi. Pantaloni corti alla cavallerizza con rinforzi interni e stivali neri o gambali "
a stecca" e persino fasce mollettiere completavano il quadro generale.
Il berretto era del tutto simile a quello della truppa con i gradi sulla fascia; in più gli ufficiali dell'Arma avevano la "
feluca" ricoperta da una foderina di tela grigio-verde come la "
lucerna". D'inverno: mantello a ruota grigio-verde con collo rovesciato e cappotto a doppio petto con cinque bottoni di metallo brunito per parte e due tasche ( in quella sinistra v'era l'asola verticale per i pendagli della sciabola), con apertura lunga sul retro e martingala. A tracolla: la stessa bandoliera dei carabinieri a cavallo, con fondina per la pistola automatica tipo Glisenti modello 1910 (o revolver 89 o pistola Beretta modello 1915). La sciabola era la modello 1873 brunita. Riguardo a fregi e gradi, con disposizione del 9 aprile e del 12 agosto 1915 i fregi divennero in seta e/o lana grigio-verde; i gradi al berretto (ufficiali e marescialli) di seta e lana grigio- verde o nera (marescialli), quelli alle maniche (sottufficiali e appuntati) in lana nera. Gli ufficiali portavano le insegne di grado, stellette d'argento con o senza galloncino, anteriormente sui paramani.