Che c'entra il 1495? In quell'anno, Leonardo da Vinci - nel Codice Trivulziano - scriveva: «Se un uomo ha un padiglione di panno di lino intasato, che sia da dodici braccia per faccia e alto dodici, potrà gittarsi da ogni grande altezza senza danno di sé».
Come se non gli bastasse aver dipinto capolavori immortali, e progettato macchine da guerra efficientissime, scafandri da palombaro, ponti, bombe, cannoni e idrovore, Leonardo inventò il paracadute, lo "stromento" adatto a "gittarsi" senza danno.
Nel 1940 fu costituito il I Battaglione Carabinieri Paracadutisti, che si distinse nell'Africa Settentrionale combattendo nella battaglia di Elouet-el-Asel, in Cirenaica, nel dicembre 1941:
per quel fatto d'armi la bandiera dell'Arma fu decorata della medaglia d'argento al valor militare. Nel 1951 il Comando Generale dell'Arma costituì il Reparto Carabinieri Paracadutisti, di stanza a Viterbo; nel 1963 il Reparto fu inquadrato nella Brigata Paracadutisti. Il Battaglione Carabinieri (ora Reggimento) prese il nome di Tuscania nel 1975. L'anno successivo - ed è l'ultima data da tenere a memoria - fu istituita a Livorno, presso il Tuscania, la Sezione di Paracadutismo sportivo.
Gli atleti vengono scelti in base a criteri di attitudine psicofisica. Ore di scrupolosa preparazione, centinaia di lanci l'anno e il continuo desiderio di migliorare le prestazioni agonistiche, rendono i giovani paracadutisti professionisti seri, scrupolosi e determinati.
Le discipline del paracadutismo sportivo sono tre, e anche per chi non è pratico, è facile intuirne le caratteristiche: precisione in atterraggio, stile, combinata. Vale la pena di sottolineare, per i profani, che nella precisione (con lanci da 1.000 metri di altezza), le classifiche si sviluppano nell'ordine dei centimetri di distanza (pochissimi: uno, due, spesso nessuno) dal bersaglio, costituito da un piatto elettronico di tre centimetri di diametro. E questo è sufficiente a descrivere il grado di addestramento degli atleti. 
Il paracadutismo non gode della vetrina olimpica, né della complicità televisiva.
Non è, dunque, uno sport popolare, né una disciplina ricca e miliardaria. Ma assistere a una gara provoca emozioni forti e una ammirazione autentica per le straordinarie capacità di controllo degli atleti sullo "stromento" leonardesco (in versione aggiornata: non è più neppure a forma di cupola, come fino a pochissimi anni or sono, ma ad ala, con velatura di appena 22 metri quadrati; estremamente maneggevole, richiede notevole esperienza, consente una velocità di traslazione di circa 10-12 metri al secondo e una velocità di discesa che può essere ridotta, con appositi comandi, fino a circa un metro al secondo).
Gli atleti dell'Arma hanno ottenuto in questi anni molti risultati prestigiosi, fra i quali spiccano la vittoria a squadre nei Campionati del Mondo Militari del 1994; quella individuale (Alessandro Ruggeri) e quella a squadre nei Mondiali dello stesso anno; il secondo posto a squadre e individuale (Ruggeri) nei Mondiali del 1996; la medaglia d'oro nel Campionato Europeo di paracadutismo sportivo di Ruggeri nel 1997.
La specialità di Ruggeri è la precisione in atterraggio. Gli altri atleti di spicco della rappresentativa dei Carabinieri sono Francesco Signoretti, Francesco Palumbo e Thomas Angerer.