Stranieri ... che soggiornano in Italia

La convenzione relativa allo status degli apolidi (L.1 febbraio 1962, n.306) designa, con questo termine una persona che nessuno Stato considera come suo cittadino per applicazione della sua legislazioneLa definizione di "stranieri", riportata dall'art. 1 del "Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" (D.Lgs. n. 286 del 1998), include i cittadini di Stati non appartenenti all'Unione Europea e gli apolidi ai quali ci rivolgiamo in questa parte.

Ai fini della Convenzione relativa allo status degli apolidi (L. 1/02/1962 n. 306), il termine "apolide" designa una persona che nessuno Stato considera come suo cittadino per l'applicazione della sua legislazione.

Alla frontiera

Per entrare in Italia, a norma dell'art. 4 del T.U., occorre:

  • attraversare legalmente uno dei valichi di frontiera presenti sul territorio;
  • essere in possesso di un passaporto o documento equivalente, munirsi di un visto di ingresso, per i Paesi per i quali è richiesto.

Un signore sta attraversando il valico di frontiera privo di passaporto e visto d'ingresso. Questo desta il sospetto di un carabiniereDurante l'ingresso e la permanenza in Italia, bisogna esibire i documenti prescritti ad ogni controllo delle forze dell'ordine. Tramite i titoli in possesso, occorre essere in grado di dimostrare lo scopo e le condizioni di soggiorno, e di avere i mezzi di sussistenza necessari alla permanenza in Italia e al ritorno nel proprio Paese di origine.

Il visto d'ingresso

Il visto di ingresso, rilasciato dalle Rappresentanze Diplomatiche Italiane, consiste in un'apposita "vignetta" o "sticker" applicata sul passaporto o su altro documento equipollente. E' un'autorizzazione concessa allo straniero per entrare nel territorio nazionale Italiano o in quello degli altri Stati aderenti alla convenzione di Schengen. I cittadini di alcuni Paesi non sono obbligati a richiedere il visto se entrano in Italia per turismo, gara sportiva, affari, invito, missione e prevedono un soggiorno non superiore a 90 giorni. Per tutti gli altri casi e per i soggiorni di lunga durata, gli stranieri sono obbligati a richiedere il visto di ingresso.

Permesso di soggiorno

Uno straniero mostra, soddisfatto, il visto d'ingresso necessario per poter soggiornare in Italia Il permesso di soggiorno è il solo titolo che legittima la permanenza dello straniero in Italia per periodi temporali superiori a 90 giorni.

Per avere
il permesso di soggiorno, occorre fare richiesta al Questore della provincia in cui si dimora entro otto giorni lavorativi dall'ingresso in Italia, allegando le fotocopie dei documenti prescritti e conservando la ricevuta della presentazione della domanda. Per maggiori informazioni è possibile consultare i siti www.stranieriinitalia.it e  www.poliziadistato.it.

Per il rinnovo del permesso di soggiorno, bisogna farne richiesta almeno trenta giorni prima della scadenza e lo stesso può avere una durata non superiore al doppio di quella stabilita per il primo rilascio.
Se si rispettano queste condizioni è possibile usufruire dei diritti di ogni cittadino italiano, come:

  • l'iscrizione all'anagrafe e il rilascio della carta d'identità;
  • la richiesta del codice fiscale;
  • l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale;
  • la possibilità di intraprendere una attività lavorativa autonoma o di essere assunto come dipendente;
  • la facoltà di aprire un conto corrente bancario e di effettuare tante altre operazioni. Un carabiniere tiene in braccio un bambino di colore

I cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno da un periodo superiore a 5 anni, possono richiedere il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo che è a tempo indeterminato. Per le modalità di richiesta è possibile consultare il sito della Polizia di Stato.

Asilo politico

In base alla Convenzione di Ginevra, nei casi in cui il cittadino straniero abbia subito "persecuzioni, dirette e personali, per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per ragioni politiche", può richiedere il riconoscimento dello status di rifugiato.

Il riconoscimento è subordinato all'esame, dalla competente Commissione Territoriale, della richiesta di asilo politico. Quest'ultima può essere presentata al momento dell'ingresso in Italia, all'Ufficio di polizia di frontiera, o all'Ufficio Immigrazione della Questura.

Come si diventa cittadini italiani

La nazionalità italiana si può ottenere:

  • per nascita;
  • per discendenza;
  • per matrimonio;
  • per naturalizzazione;

Si è cittadini italiani per nascita quando:

  • il padre o la madre sono italiani;
  • entrambi i genitori sono ignoti oppure apolidi (cioè "senza patria");
  • entrambi i genitori sono stranieri, cittadini di uno Stato in cui la legge prevede che i figli non seguano la cittadinanza dei genitori.

Si può acquisire la cittadinanza italiana per discendenza se è presente una delle seguenti condizioni:

  • se uno dei genitori o uno dei nonni è stato cittadino per nascita, a patto che si verifichino delle particolari condizioni;
  • se si nasce in Italia e vi si risiede stabilmente e legalmente fino alla maggiore età e se ne fa esplicita richiesta entro un anno dal compimento della maggiore età.

In entrambi i casi occorre rendere dichiarazione di volontà di fronte all'Ufficiale di stato civile.

Un cittadino italiano sposa una donna stranieraNel caso in cui si contragga matrimonio con un cittadino italiano e si risieda legalmente in Italia da almeno sei mesi, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio (a meno che non siano intervenuti motivi di cessazione degli effetti civili dello stesso), è possibile presentare domanda di cittadinanza italiana per matrimonio.

Questo tipo di cittadinanza non può essere acquistata se sussistono elementi ostativi di condanna per determinati delitti oppure comprovati motivi relativi alla sicurezza della Repubblica.

La richiesta di cittadinanza per naturalizzazione può essere fatta se ricorrono determinate condizioni relative alla discendenza, alla residenza stabile in Italia e al riconoscimento dello status di apolide o rifugiato.

La cittadinanza per naturalizzazione è concessa con decreto del Presidente della Repubblica e non ha effetto se la persona, entro sei mesi dalla notifica del decreto stesso, non presta giuramento di fedeltà alla Repubblica.

L'espulsione

Nei casi in cui non vengano rispettate determinate leggi dello Stato italiano o si tenti di valicare la frontiera in modo clandestino e senza avere i requisiti richiesti dalla legge, si viene respinti alla frontiera al momento dell'ingresso o si viene riaccompagnati alla stessa se già presenti in Italia.

Sono previsti tre tipi di espulsione: amministrativa, a titolo di misura di sicurezza, a titolo di sanzione sostitutiva della detenzione.

Nel caso di espulsione non si può rientrare in Italia per un periodo di 5 anni ed è necessaria una speciale autorizzazione del Ministro dell'Interno.

Se non è possibile mettere in atto immediatamente l'esecuzione dell'ordinanza di espulsione, il Questore dispone il trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione per il tempo strettamente necessario.

Le leggi

Le norme che riguardano gli stranieri sono molteplici e si riferiscono ad esigenze specifiche, per la cui consultazione si rimanda ai siti di settore.