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Dopo il successo di "Le avventure di Pinocchio" il regista Comencini è indotto a scovare fra la letteratura popolare di fine '800 nuovi filoni da trasferire sul video. La sua attenzione non può cadere che su "Cuore" di Edmondo De Amicis, autore fra i più amati del genere patriottico-sentimentale. Come per Pinocchio, la sua trasposizione televisiva sconfina nella libera interpretazione del tema, pur conservandone immutato lo spirito. I personaggi, le situazioni, gli ambienti sono però gli stessi: la maestrina, il vecchio reduce, l'insegnante, i notabili, le autorità cittadine sembrano staccati da autentiche oleografie. Commentando il suo filmato, Comencini dice: "E' un'antologia di ricordi, di cose che non sono mai state, ma che corrispondono alle reali illusioni coltivate da tante generazioni". E i Carabinieri, che sono esseri reali, hanno in questa finzione televisiva lo stesso significato che avevano avuto ne Le avventure di Pinocchio: sono anch'essi presenti a completamento indispensabile del quadro storico e a dargli valore di documento. Le loro divise datano ogni episodio, come i Corazzieri, i loro fratelli più alti, che intervengono a dare solennità all'apparizione pubblica del re Umberto I. L'amor di patria è profuso a piene mani nelle sei puntate dello sceneggiato e i Carabinieri concorrono a rafforzarne la credibilità e la verosimiglianza storica.