RISERVA NATURALE RIO BIANCO

Regione: Friuli Venezia Giulia
Provincia: Udine
Comune: Malborghetto

N° elenco ufficiale aree protette del 24/07/2003: 104
Provvedimento d’istituzione: decreto Ministero Agricoltura e Foreste 2 dicembre 1975
Altre classificazioni: facente parte del comprensorio della Foresta di Tarvisio (Beni Fondi Ecclesiastici per il Culto afferenti al Ministero dell’Interno); Riserva Integrale; Riserva Biogenetica (DM 20 dicembre 1977); Sito d’Importanza Comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Valloni Rio Bianco e Malborghetto)
Proprietà: Statale (Fondo Edifici per il Culto del Ministero degli Interni)

Altitudine: 730-1000 m
Estensione: 378 ha

Descrizione
Il territorio della riserva appare impervio e selvaggio per le caratteristiche stesse dell’ambiente fisico costituito da pendii scoscesi (35-40°), ripidi ghiaioni mobili e da frequenti salti di roccia. Dal punto di vista geologico la natura della zona è piuttosto uniforme con predominanza di dolomia del Ladinico – formazione dello Schlern: dolomia, calcari dolomitici e calcari più o meno stratificati. Date le notevoli difficoltà di accesso, limitate al fondovalle e a qualche disparato tracciato a mezzacosta, la natura si è mantenuta quasi intatta rappresentando nell’insieme forse uno degli ambienti più integri delle nostre Alpi orientali. La riserva è inoltre ricca d’acqua, infatti molte sono le sorgenti che scaturiscono dalle montagne circostanti e affluiscono nel Rio Bianco in piccoli ruscelli a cascate.

Modalità di accesso: visitabile solo per ragioni di studio o escursioni naturalistiche.


Come raggiungere l’area: dall’abitato di Malborghetto, raggiungibile attraverso la strada statale SS13, l’autostrada A23 Palmanova-Tarvisio, o la tratta ferroviaria Udine-Tarvisio.

Riferimenti:
UTCB Tarvisio
Tel. 0428 644017 Fax 0428 644991


Flora
La vegetazione che riveste le pendici della riserva è caratterizzata da una spiccata dinamicità e pionerismo di insediamento. Infatti l’instabilità geomorfologica e l’oligotrofia del substrato non permettono lo sviluppo di un terreno profondo per cui si insediano boschi pionieri di Pinus nigra (Pino nero - formazione ad elevato valore naturalistico per la sua rarità) e P.sylvestris (Pino silvestre) di modesta densità e struttura irregolare con fusti contorti e di lento accrescimento. Solo in rare nicchie riparate dove il terreno è più ricco e profondo vi si trovano Fagus Sylvatica (Faggio), Picea excelsa (Abete rosso) e latifoglie varie. Le specie del sottobosco più comuni sono Erica carnea (Erica carniciana), Poligala camaebuxus (Poligala falso bosso), Carex humilis (Carice minore), C. alba (Carice argentina), Gymnadenia odoratissima (Manina profumata), Rhododendron hirsutum (rododendro irsuto), Pinus mugo (Pino mugo), ecc. Diffusi sono anche gli arbusteti, a Riserva Naturale dello Stato Rio Bianco Fonte: Ufficio per la Biodiversità Corpo forestale dello Stato Pinus mugo o a Salix glabra (Salice glabro), che discendono dai canaloni in fitti tappeti fino a basse quote. Dove non è possibile l’insediamento di popolamenti arborei o arbustivi si insediano numerose cenosi erbacee a copertura discontinua composte da Petasites paradoxus (Farfaraccio niveo), Aquilegia einseleana (Aquilegia di Einsele), Hieracium porrifolium (Sparviere a foglie sottili), Rumex scutatus (Romice scudato), ecc. o da specie tipiche delle nicchie rocciose come Potentilla caulescens (Cinquefoglia penzola), Cystopteris fragilis (Felcetta fragile), Carex brachystachys (Carice dei burroni), Daphne alpina (Dafne alpina), ecc. Tra gli endemismi di particolare interesse si ritrovano Wulfenia carinthiaca (Wulfenia) e Euphorbia triflora (Euforbia della Carnia). Sono presenti inoltre numerose specie endemiche e rare tra le quali Daphne alpina L., Viola rupestris F.W. Schmidt, V. palustris L., Saxifraga burserana L. e Spiraea decumbens Koch.

Fauna
Nella riserva, come del resto in tutta la Foresta di Tarvisio, ben rappresentata è la componente faunistica con numerose popolazioni di Rupicapra rupicapra rupicapra (Camoscio), Cervus elaphus (Cervo) e Capreolus capreolus (Capriolo) e preziose presenze di Tetrao urogallus (Gallo cedrone), Picoides trydactylus (Picchio tridattilo), Glaucidium passerinum (Civetta nana), Lyrurus tetrix (Fagiano di monte), Aquila chrysaëtos (Aquila reale), Bubo bubo (Gufo reale) mentre d’estate non è difficile veder veleggiare anche Gypus fulvus (Grifone). Inoltre sono numerose le osservazioni di Ursus arctos (Orso bruno) e Lynx lynx (lince). Numerose sono anche le altre specie animali di taglia minore tipiche di queste stazioni alpine. L’avifauna è ben rappresentata, con diffusione di specie rupicole e delle boscaglie come Falco tinnunculus (Gheppio), Accipiter nisus (Sparviero), Corvus corax (Corvo imperiale), Prunella collaris (Sordone), Phoenicurus ochruros (Codirosso spazzacamino), ecc.; numerosi sono anche i picchi, con specie rare come Picoides tridactylus (Picchio tridattilo) e P. martius (Picchio nero), favoriti dai molti alberi malandati e dagli schianti. Tra i Mammiferi si ritrovano Vulpes vulpes (Volpe), Martes martes (Martora), Meles meles (Tasso), Lepus timidus (Lepre alpina) e un nutrito corteggio di micromammiferi quali Sciurus vulgaris (Scoiattolo), Apodemus flavicollis (Topo selvatico collo giallo), Sorex araneus (Toporagno comune), S. minutus (Toporagno nano). Nella zona è abbastanza comune anche Neomys anomalus. Tra i rettili il più diffuso è Vipera berus (Marasso). La zona si distingue inoltre per discrete popolazioni di Salamandra atra e Lacerta horvathi. Nel torrente sono presenti Salmo trutta (Trota) e Cottus gobio ed è diffuso il decapode Austropotamobius pallipes.