Monte Rotondo

Regione: Abruzzo
Provincia: Pescara, L’Aquila
Comuni: Bussi, Castiglione a Casuria, Corfinio, Popoli, Tocco da Casauria

N° elenco ufficiale aree protette:eEUAP0025
Provvedimento d’istituzione: Decreto Ministero Agricoltura e Foreste 18 ottobre 1982.
Sito d’importanza Comunitaria (direttiva 92/43/CEE)
Zona di Protezione Speciale (direttiva 79/409/CEE)
Proprietà: Regionale mentre il Centro di Popoli è del Demanio dello Stato
Localizzazione geografica: tra Majella e Gran Sasso a cavallo delle Gole di Popoli

Altitudine: 230-1.731 m s.l.m.
Estensione: 1.452 ha
Altre notizie:
la Riserva ricade in parte nei confini del Parco Nazionale della Majella e in parte nei confini del Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga;


Descrizione

Rilievi montuosi situati sulle ultime propaggini meridionali del Gran Sasso e le prime propaggini del Morrone (massiccio della Majella). Essi sono di natura calcarea e divisi dalla profonda Gola di Popoli scavata dal torrente Pescara che ha le sue sorgenti poco lontano. 

Flora

La Riserva per le differenze di altitudine, per l’orientamento su diversi versanti e per la differente giacitura dei suoli si presenta dal punto di vista vegetazionale molto varia. In basso e nelle esposizioni meridionali distinguiamo una fascia tipicamente termofila Quercus ilex (Leccio) e Quercus pubescens (Roverella) che raggiunge gli 850-900 m di quota, seguita gradualmente da una fascia di bosco misto che lascia il posto al faggio (Fagus sylvatica) più in alto e nelle esposizioni nord. Nella zona chiamata “la Fossa” è presente un bosco di esemplari di grandi dimensioni di conifere impiantate (abete bianco, abete rosso). Nell’area vi sono anche altri rimboschimenti di pino d’Aleppo, pino marittimo, cedro, cipresso e cipresso arizonico. 

Fauna

Regolare la presenza di Canis lupus (Lupo) mentre Ursus arctos è segnalato occasionalmente nell’area. Tra i piccoli carnivori è da ricordare la presenza di Felis silvestris (Gatto selvatico) e Martes martes (Martora). Nell’area è presente una rilevante biodiversità avifaunistica. Tra le specie nidificanti all’interno della Riserva o nelle immediate vicinanze figurano: astore (Accipiter gentilis), sparviero (Accipiter nisus), aquila reale (Aquila chrysaetos), falco pellegrino (Falco peregrinus), torcicollo (Jinx torquilla), tottavilla (Lullula arborea), rondine montana (Ptyonoprogne rupestris), calandro (Anthus campestris), prispolone (Anthus trivialis), spioncello (Anthus spinoletta), passera scopaiola (Prunella modularis), sordone (Prunella collaris), culbianco (Oenanthe oenanthe), codirossone (Monticola saxatilis), tordela (Turdus viscivorus), luì verde (Phylloscopus sibilatrix), regolo (Regulus regulus), picchio muraiolo (Tichodroma muraria), averla piccola (Lanius collurio), ciuffolotto (Pyrrhula phyrrula), zigolo giallo (Emberiza citrinella), zigolo muciatto (Emberiza cia), balia dal collare (Ficedula albicollis), gracchi alpino (Pyrrhocorax graculus), gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax). Da rilevare le consistenti popolazioni di Alectoris greca (Coturnice). 

Ricerca scientifica
Sopra l’abitato di Popoli al confine della Riserva è situata l’Azienda Pilota “Popoli-Monte Corvo” sede del Centro educativo-ambientale del Corpo forestale dello Stato famoso per l’attività di tutela del lupo italico Il Corpo forestale dello Stato lavora per la salvaguardia del lupo da circa un ventennio; risale alla fine degli anni ’80 infatti l’avvio del Progetto Banca Genetica del Lupo realizzato nelle strutture di Popoli, in stretta collaborazione con l’Università di Roma. Allora, la situazione della specie era ancora fortemente a rischio, tanto da giustificare la creazione ed il mantenimento di un gruppo di individui a garanzia della sua persistenza in caso di crolli drastici in natura. Nel tempo il lupo è gradatamente uscito dalla stretta emergenza per ragioni di diverso ordine, tra cui: le mutate politiche di gestione del territorio, una aumentata sensibilità ecologica e leggi a favore della sua tutela. Di conseguenza sono cambiate le iniziative del Corpo forestale e gli obiettivi di lavoro, comunque finalizzati alla conservazione della specie che, seppur uscita dalla emergenza, è ancora minacciata. Recuperare animali feriti e, ove possibile, restituirli alla vita selvatica; gestire la colonia in cattività in rete con le altre strutture presenti sul territorio italiano e grazie a questo garantirne il mantenimento della necessaria variabilità genetica, collaborare nelle attività di ricerca finalizzate all’approfondimento di tutti quegli aspetti poco noti a causa della elusività della specie, educare e creare “cultura” nella convinzione che la conoscenza del lupo, oltre alle emozioni che ne derivano, è di fatto uno dei modi migliori per contribuire alla sua conservazione: tutte queste sono oggi le finalità di lavoro del Centro del Lupo di Popoli. In tale contesto il lavoro  è stato orientato verso: - Piani di scambi e prestiti per riproduzione. - Gestione dei nuclei in cattività come popolazione unica. - Costruzione di una rete sul territorio che recuperi e collochi in modo funzionale gli animali feriti e non più abili alla vita selvatica. - Opera di promozione e di sensibilizzazione attuata sia mediante tecniche comunicative tradizionali sia sperimentali come ad esempio nel 2003 il progetto “Lupo ambasciatore” che vide protagonisti l’appuntato carabiniere forestale Cassandra Avantini e il cucciolo di lupo Isabò, nato in cattività nel Centro di Popoli. Si effettuò una forma di “addomesticamento controllato” già praticata con successo negli Stati Uniti. L’obiettivo mediatico tende a dimostrare che uomo e lupo possono convivere, anche se nei rispettivi ambienti e contribuire attraverso una maggiore conoscenza della specie alla sua salvaguardia.

Servizi per i visitatori:
Visitabile. Orari di apertura al pubblico: 9.00/ 13.00 Servizi per i visitatori: Centro Visita, aree sosta e Pic-nic, recinti faunistici dove sono presenti lupi, mufloni, cervi,caprioli, cinghiali e daini oltre che rapaci ospitati nelle voliere didattiche. In particolare dal banco di regia e telecontrollo del centro-visita, collegato con un sistema di telecamere nascoste nel bosco e nella tana, si possono osservare i lupi nel loro ambiente naturale. 

Come raggiungere l’area:
L’Azienda Pilota si raggiunge dall’autostrada A25 (Roma- Pescara) uscita Bussi-Popoli (per chi proviene da Pescara) o uscita Sulmona-Pratola Peligna (per chi proviene da Roma) e seguendo la SS. 5 Tiburtina Valeria fino al cartello che indica il “Centro del Lupo”.

Riferimenti:
Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità di Pescara – Tel. 085/72303-320/4350964