Descrizione e cenni storici
La Riserva naturale di Montefalcone, situata nel Comune di Castelfranco di Sotto (PI), rappresenta l'area di maggior interesse naturalistico e ambientale del comprensorio delle Cerbaie, sistema collinare del basso Valdarno che emerge tra i paduli di Bientina e di Fucecchio.
L'area, estesa per 503 ettari, venne acquistata dallo Stato nel 1971, nell’ambito delle attività di tutela e miglioramento dell’ambiente, rappresentando un’area boscata e con vegetazione molto variegata di notevole estensione nella zona, anche per contrastare le emissioni dannose delle industrie circostanti e dare un apporto di ossigeno al complesso delle cartiere ampiamente diffuso nelle Cerbaie è stata gestita dal Corpo forestale dello Stato, allora Ufficio Amministrazione Foreste demaniali di Lucca, poi denominato Ufficio territoriale per la biodiversità di Lucca e, a partire dal 1 gennaio 2017 transitato nell’Arma dei Carabinieri, Comando Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare.
Negli anni ‘70-’80, la Riserva era inserita nell’Azienda Sperimentale Pilota di Bieri Orecchiella e Montefalcone e, oltre alla parte floristica con un’attenzione rilevante alla cura, conservazione e valorizzazione dei comprensori forestali e vegezionali, veniva curata anche la parte faunistica, in parte anche con programmi produttivi.
La morfologia del territorio è caratterizzata da un'alternanza di altopiani ed impluvi, con un'altitudine compresa tra i 45 e i 114 metri sul livello del mare (massima altitudine delle Cerbaie), che danno vita ad un paesaggio suggestivo e di grande richiamo estetico, anche per la presenza di una lussureggiante vegetazione forestale. Il substrato geologico è costituito da sedimenti marini pliocenici intercalati con ghiaie e conglomerati provenienti dal Monte Pisano e depositatisi in un bacino marino poco profondo, sollevatosi poi durante il Pleistocene. Gli impluvi, detti "vallini", sono stretti a monte, più ampi ed aperti a valle, caratterizzati da percorsi sinuosi e periodiche alluvioni dei fossi.
Nell'ultimo decennio nella Riserva è stata attuato un nuovo programma di orientamento della Riserva con progressivo abbandono delle produzioni faunistiche ed il recupero e riadattamento degli spazi precedentemente in uso, ponendo massima attenzione alla prevenzione degli incendi boschivi, curando e migliorando la parte boschiva della Riserva e gli spazi prativi, realizzando itinerari escursionistici e didattici. .
E’ stato dato sempre maggiore spazio ad iniziative di interesse ambientale e di valorizzazione, anche con attuazioni di importanti ricerche scientifiche, in collaborazione con Enti ed Università.
Ogni anno vengono attuate importanti iniziative di educazione ambientale, con visite nelle scuole della zona e escursioni nella Riserva su itinerari appositamente realizzati.
La collaborazione con il DEISTAF dell’Università degli Studi di Firenze e la Provincia di Pisa ha permesso di realizzare il piano di gestione della Riserva, all’interno di quello più generale del Comprensorio delle Cerbaie, con importanti linee guida per gli interventi e le attività istituzionali da realizzare nell’area protetta.
Oltre a “Casa Nacci” struttura ricettiva utilizzata per riunioni ed attività istituzionali è presente un piccolo Centro Visitatori dove il personale appositamente formato guida i ragazzi delle scuole ed i visitatori alla scoperta della Riserva e degli ambienti naturali, in un percorso preparatorio alla visita in Riserva. Esperienze visive, tattili e pratiche permettono un approccio ludico ed interattivo con risultati molto positivi.
Nella Riserva una specifica area denominata AREA DI PROTEZIONE CITES- NIRDA è destinata ad ospitare rapaci e pappagalli di notevole interesse e particolarmente protetti (sequestrati e confiscati) in base all'applicazione della normativa che regola il commercio internazionale delle specie animali e vegetali protette. Qui, in apposite voliere accuditi e curati esemplari di avifauna, una parte dei quali saranno inseriti in un itinerario di educazione ambientale.
Come arrivare: Montefalcone è comodamente raggiungibile da varie direzioni, sia dal Valdarno inferiore che da Pistoia e Lucca. Ad Altopascio (circa 10 km), si trovano i più vicini collegamenti autostradali (A 11) e ferroviari (linea Firenze-Lucca-Viareggio); Pontedera (a circa 13 km) è l'altro punto di riferimento principale.
Modalità di accesso: attualmente l'accesso al pubblico è libero solo nell'area di circa 8 ettari, presso Staffoli, attrezzata per la sosta.
La parte restante della Riserva, completamente recintata, è visitabile solo se accompagnati dal personale addetto e con la preventiva autorizzazione.
Credits
La Riserva naturale di Montefalcone. Storia, ambiente e territorio. AA.VV.2004