RISERVA NATURALE VETTE FELTRINE, RISERVA NATURALE MONTE PAVIONE, RISERVA NATURALE INTEGRALE PIAZZA DEL DIAVOLO

Regione: Veneto
Provincia: Belluno
Comune: Sovramonte, Pedavena, Feltre, Cesiomaggiore.

Istituzione: DM 20 - 29 dicembre 1975 e 28 dicembre 1971
Proprietà: Demanio dello Stato
Altitudine: 700 - 2250 m slm
Estensione: 3854 ha

Altre indicazioni e classificazioni:
ZPS (Direttiva79/409/CEE) IT3230083
SIC (Direttiva 92/43/CEE) IT 3230083

Riserve Naturali:
Vette Feltrine di 2763 ha
Monte Pavione 491 ha
Integrale Piazza del Diavolo 600 ha

Organo di Gestione:
Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno
Via Gregorio XVI n°8  - cap 32100 Belluno
tel 0437944830  fax 043725084

 

  1. Flora
  2. Fauna
  3. Fruizione
Monte Pavione

Descrizione e cenni storici

Il territorio, di grande interesse naturalistico, è caratterizzato da una serie di cime, le Vette Feltrine, tra loro collegate da creste poco più basse che degradano con ripidi terrazzi verso ampi pianori, costituiti da circhi glaciali chiamati localmente "Buse" e tormentati da una successione di piccoli avvallamenti e doline. I circhi sono delimitati da vasti ghiaioni bianchi che fasciano il piede delle cime e delle creste che li racchiudono.
Il Monte Pavione, con i suoi 2335 m di quota, rappresenta la cima più alta delle Vette Feltrine.
La piazza del Diavolo è assai caratteristica, poiché appare come una distesa di enormi macigni che descrive una sorta di anfiteatro e lascia sgombra al centro una piazza erbosa. L'area delle Vette Feltrine, per la sua ricchezza floristica, è stata particolarmente esplorata dai botanici del 1700.
 
 

 
 
Fiori fucsia

Flora

Su pendii ripidi e assolati, fino a circa 1000 m di quota, predomina il carpino nero, accompagnato dall'orniello e dalla roverella. Salendo di quota il carpino si mescola con il faggio che, intorno ai 1200, metri forma faggete pure e a quote superiori si unisce alle conifere (abete bianco, abete rosso e larice). 
Lungo le valli dove i terreni sono più freschi e profondi si trovano acero, tiglio, carpino bianco e frassino maggiore. 
Oltre il limite superiore della vegetazione arborea si trovano cespuglieti di pino mugo che spesso creano formazioni molto dense che entrano in contatto con l'ontano verde che vegeta su versanti più freschi e con prolungato innevamento. All'interno di queste formazioni troviamo clematide alpina, cavolaccio alpino, aconito, cicerbita alpina. Altre formazioni arbustive sono costituite da salici e rododendri. 
Sopra i 2000 m dominano i pascoli, soprattutto il Seslerio-semprevireto caratterizzato dalle due specie-guida sesleria varia e carice sempreverde e il nardeto, prateria acidofila dominata dal nardo. 
I ghiaioni attorno ai circhi ospitano invece associazioni specializzate: con l'alisso dell'Obir, l'erba-storna di Kerner, e la Speronella alpina. Nelle aree in cui la neve tende a ristagnare nelle depressioni fortemente ombreggiate i salici nani formano dei tappeti e si accompagnano a specie erbacee caratteristiche delle vallette nivali: arenaria cigliata, anemone del Monte Baldo, sassifraga rosulata, soldanella del calcare, ranuncolo alpestre. I massi sono invece colonizzati da una tipica flora casmofila (flora delle fessure): il raponzolo chiomoso, la campanula di Moretti e la bonarota comune.


 
 

 
 
Pernice bianca

Fauna


La fauna di queste riserve è tipicamente alpina. Sono infatti qui presenti il camoscio, il cervo, il capriolo, la Lepre variabile, il gallo forcello, il gallo cedrone, la coturnice, la pernice bianca, il falco pecchiaiolo,l'aquila reale, il gheppio, il corvo imperiale, la salamandra alpina e il marasso. 
Non mancano però ad arricchire questo patrimonio altre specie legate agli orizzonti più bassi, come il gufo reale, od animali più comuni, tipo la volpe, il tasso, la martora, la donnola e la puzzola.
 


 
 

 
 

Fruizione

All'interno di queste riserve si può osservare un'ampia gamma di ambienti che racchiudono sia dal punto di vista paesaggistico che floristico e faunistico uno scenario alpino suggestivo. 
All'interno del territorio vi sono numerose strutture ricettive per l'escursionista: Malga Vette Grandi attiva e modernamente attrezzata per l'alpeggio di bovine lattifere, le ex malghe di Monsampian, Vette piccole, Le Prese, Tavernazzo e Alvis adibite a rifugi di sorveglianza e/o bivacchi per l'escursionismo. 

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