RISERVA NATURALE MONTI DEL SOLE E RISERVA NATURALE VALLE IMPERINA

Queste sono due riserve separate, comunque viene poi specificato nel testo; sono state accorpate in un’unica scheda perché limitrofe e con territori dalle caratteristiche simili.



Regione:
Veneto
Provincia: Belluno
Comune: Sedico e Sospirolo, Rivamonte Agordino

Istituzione: DM 29 dicembre 1975 e 20 dicembre 1975
Proprietà: Demanio dello Stato
Altitudine: 390 - 2120 m slm
Estensione: 3409 ha

Riserve Naturali:
Monti del Sole di 3172 ha
Val Imperina 237 ha

Altre indicazioni e classificazioni:
ZPS (Direttiva79/409/CEE) IT3230083
SIC (Direttiva 92/43/CEE) IT 3230083
Fanno parte del Gruppo dolomitico dei Monti del Sole e rientrano nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

Organo di Gestione:
Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno
Via Gregorio XVI n°8  32100 Belluno
Tel 0437944830  Fax 043725084

  1. Flora
  2. Fauna
  3. Fruizione
Cenni storici

Descrizione e cenni storici

La Riserva Naturale Monti del Sole è costituita da un complesso orografico assai selvaggio ed impervio, situata tra la Valle del Mis e la Valle del Cordevole ed è caratterizzata da una successione di cime rocciose intervallate da strette forcelle ed angusti passi.
La Riserva della Val Imperina si sviluppa lungo la destra orografica del torrente omonimo, tra la confluenza di questo con il torrente Cordevole e lo spartiacque che separa la Val Colaz dalla Val Fresca. Il territorio è caratterizzato da pendii molto ripidi  dal fondovalle fino ai 1.200 m di quota. La valle è nota per il centro minerario dal quale ha estratto nel corso dei secoli (fino al 1962), la pirite cupifera per ricavare ferro e rame.
I Monti del Sole sono privi di strade accessibili ai mezzi motorizzati e sono percorribili solo a piedi superando notevoli dislivelli. Oltre il limite della "mugheta" il paesaggio è dominato dalla roccia dolomitica nelle sue forme più particolari ed intricate: pareti verticali, pinnacoli, guglie, ardite cengie, forre e dirupi, in cui si perdono le acque rumoreggianti. Dalla cittadina di Agordo è visibile il Bus de le Neole: un camino naturale nella roccia che aspirando l'aria fredda della Val Pegolera dà luogo ad una suggestiva fumata di nuvole.



 
 
Flora

Flora

L'asprezza e la difficoltà del territorio hanno contribuito a conservare non solo le specie vegetali ma anche diverse cenosi boschive che, rimaste allo stato quasi naturale, costituiscono oggi un patrimonio di grande interesse. Oltre a boschi di pino silvestre, carpino nero e faggio, lungo i versanti dove l'accidentata orografia lo permette, si riscontrano soprattutto boschi misti di insolita ricchezza, con grossi alberi longevi di carpino nero, faggio, tasso, abete rosso e larice.
La parte più impervia ha visto  l'affermarsi di dense boscaglie di pino mugo. Il resto è un paesaggio dominato da pareti verticali, torrioni, guglie, dove soltanto una tipica vegetazione specializzata può vivere.
Frequente e straordinario è il fenomeno della «dealpinizzazione», cioè la presenza a quote molto basse, specialmente nelle forre, di specie alpine che normalmente vivono molto più in alto.
Addentrandosi nelle poche valli accessibili, si possono notare, sia sulle pareti umide e stillicidiose sia sui massi, zolle pioniere a carice sempreverde, cespi di camedrio alpino, di soldanella dei calcari, nonché endemismi locali come la primula tirolese e l'aquilegia di Einsele accanto ad altre specie, come la spirea cuneata ed il giglio dorato.



 
 
Fauna

Fauna

L'ambiente selvaggio e di difficile penetrazione antropica è quanto di meglio si possa immaginare anche per la vita animale. Vi è la presenza di una fauna assai pregiata e consistente: il cervo, il camoscio, il capriolo, l'aquila reale, i tetraonidi, la coturnice, il gufo reale, l'allocco, il nibbio bruno, la civetta capogrosso, l'astore e il picchio muraiolo. I torrenti che scendono dalle aspre cime danno vita nelle forre di fondovalle a cascatelle, e vasche d'acqua limpidissima, habitat eletto per il merlo acquaiolo e la ballerina gialla. Tra i mammiferi si annoverano anche la volpe, il tasso, la martora e l'ermellino. Molto comuni sono il ghiro e lo scoiattolo, mentre nelle parti alte della riserva trova un habitat ideale la lepre variabile.


 
 

Fruizione

I Monti del Sole sono percorribili, partendo dal fondovalle del Mis o del Cordevole, attraverso sentieri impervi e non sempre evidenti. Due sono i bivacchi presenti: il Bivacco Valdo (1550 m) ed il Bivacco Nusieda Alta (970 m). 
Alla confluenza dei torrenti Imperina e Cordevole sono visibili i fabbricati dello storico centro minerario da cui si estraeva la pirite cupifera. A quota 1378 m è situato il bivacco Le Mandre. 
All'interno della riserva Monti del Sole è situato il centro Ippico di Salet di Sedico, struttura per l'allevamento e l'addestramento dei cavalli maremmani,impiegati  nei servizi istituzionali svolti, un tempo, del Corpo forestale dello Stato, ora Comando per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri.