RISERVA NATURALE STATALE GOLE DEL RAGANELLO

Regione: Calabria
Provincia: Cosenza
Comuni: San Lorenzo Bellizzi

Istituzione: D.M. n. 424 del 21.07.1987

Proprietà: Vari
Altitudine: 550 - 1650 m. s.l.m.
Estensione: 1.600 ha

Riserva Naturale Orientata:
L'estensione indicata riguarda il territorio della
RNO Gole del Raganello di 1600 ha
non comprende quella relativa ad altre due Riserve Naturali Statali gestite:
RNO Valle del Fiume Argentino di 3890 ha
RNB Serra Nicolino di 140 ha

Altre indicazioni e classificazioni:
Parte del Parco Nazionale del Pollino istituito con D.P.R. 15.11.1993
ZPS (Direttiva79/409/CEE) IT9310017
pSIC (Direttiva 92/43/CEE) IT9310018
sito Bioitaly

Organo di Gestione:
Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza (CS)
Viale della Repubblica, 26 - cap 87100 Cosenza CS
Tel. e Fax 0984/76760

 

  1. Flora
  2. Fauna
  3. Fruizione
Canyon del Raganello

Descrizione e cenni storici

La riserva è un'area rupestre, con ambienti ripariali, ubicata oltre il versante Nord del massiccio del Pollino. È stata a suo tempo istituita per tutelare rapaci di grande importanza come l'aquila reale che trova qui l'ambiente ideale per la nidificazione e la riproduzione, oltre che per la conservazione di un ecosistema dove si sviluppa il pino loricato.
L'area è stata inclusa, in un secondo tempo, nella Zona di Protezione Speciale per la conservazione degli uccelli selvatici, oggi estesa a tutta la superficie del Parco Nazionale del Pollino. Fanno parte della riserva i territori relativi al famoso canyon del Raganello, dalle sorgenti fino a valle del paese di S. Lorenzo Bellizzi.
L'altimetria varia repentinamente dai 550 metri del ponte di Ilice ai 1.650 metri della "Timpa di San Lorenzo". Quest'ultima, su un versante presenta i cosiddetti "Lisci" che degradano verso valle con imponenti stratificazioni; sull'altro pareti a strapiombo sul torrente ricche di numerosi anfratti e piccole grotte dove i rapaci costruiscono i loro nidi e possono spiccare il volo più agevolmente verso la vallata.
L'ossatura geologica è formata da dolomie con ammassi calcarei del miocene. Nella Riserva sono presenti anche alcuni insediamenti agro-pastorali che testimoniano ancora oggi il rapporto antico tra l'uomo e la sua montagna.

 

 
Alberi serpente

Flora

Nella valle vi sono ampie radure, ricche di selvaggina indispensabile per i predatori al vertice della catena alimentare. Salendo di quota, il bosco denominato "La Fagosa" domina tutta la fascia: si tratta di una delle faggete più estese e meglio conservate del Pollino, sebbene sia stata oggetto di intensa utilizzazione negli anni '50.
In prossimità del crinale, si possono ammirare figure caratteristiche dette "alberi serpente". L'abete bianco, un tempo diffuso anche sul versante calabrese, si può oggi rinvenire solo in rari esemplari. Ancora più in alto, su "Serra delle Ciavole" e alla "Grande Porta", è possibile vedere il pino loricato, simbolo del Parco, che vegeta immortale e protetto dalla particolare corteccia, assumendo forme statuarie, plasmato dal vento di alta quota.
Nella riserva è stato realizzato un piccolo rimboschimento sperimentale di pino loricato. Nelle zone intermedie sono presenti specie quercine. In quelle più aride e cespugliose, si trova numerosa la rosa canina associata ad arbusti tipici della macchia mediterranea, la comune ginestra di spagna e dei carbonai, il biancospino, il melo ed il pero selvatico, cocumelo, rovi, molte primule, viole, genziane e orchidee. Il corso d'acqua verso valle forma una tipica fiumara calabrese ricca di oleandro e di agave.
 
 

 
Avvoltoio europeo

Fauna

Preservare l'ecosistema più prossimo alle zone di nidificazione di rapaci come l'aquila reale, contribuisce anche alla tutela di altri rapaci come il nibbio, il lanario, il falco pellegrino e l'avvoltoio Capovaccaio, il più piccolo avvoltoio europeo, con sito di nidificazione lungo il Torrente Raganello, fuori del confine del Parco.
Vengono salvaguardati anche altri predatori come il lupo, il gatto selvatico e la lontra, in estinzione, che trovano habitat idonei solo nell'area protetta.
Una fauna perciò molto diversificata, composta da specie comuni come cinghiali, faine, istrici, donnole, sparvieri, allocchi, civette, astori e merli a cui si affianca un'altra stanziale rappresentata da poiane, gufi, picchi rosso e nero, sparvieri e allocchi.
Nelle pozze vivono rari chirotteri, endemici del Pollino, e la raganella, che da il nome al corso d'acqua. È possibile osservare anche il corvo imperiale. La fauna migratoria invece è fatta da beccacce, quaglie, beccaccini, allodole, tordi e cesene. La coturnice è presente, anche se in minore entità rispetto al passato, così come anche la lepre "corsicanus", che condivide gli habitat con la lepre europea.
 
 

 
Chiesetta di S.Anna

Fruizione
 
Il territorio della riserva è prevalentemente roccioso ed impervio. Ci sono tuttavia alcuni sentieri e strade sterrate che consentono ai visitatori di godere dell'area.
Dal paese di San Lorenzo Bellizzi un sentiero scende in uno splendido canyon. Un altro sentiero, tagliato nella roccia, porta ad un belvedere, ideale per fare birdwacthing e godere dello splendido panorama. Lungo il sentiero che porta sino in cima alla Timpa, nei pressi di una sorgente, si trova infine la chiesetta di S.Anna la cui festa si svolge la domenica successiva al 26 luglio. Sulla strada sterrata detta dei "Briganti", verso il confine lucano, vi sono delle aree pic-nic.