I CORAZZIERI
Lo Stendardo Presidenziale

corazzieri_53Lo Stendardo Presidenziale costituisce, nel nostro ordinamento militare e cerimoniale, il segno distintivo della presenza del Capo dello Stato e segue, perciò, il Presidente della Repubblica in tutti i suoi spostamenti.

Viene esposto sulle automobili, sulle navi e sugli aeromobili che hanno a bordo il Presidente, all’esterno delle Prefetture quando il Capo dello Stato visita una città ed all’interno delle sale dove egli interviene ufficialmente.

corazzieri_54L’attuale Stendardo Presidenziale, che si ispira alla bandiera della Repubblica Italiana del 1802-1805, vuole legare maggiormente l’insegna del Capo dello Stato al Tricolore, sia come preciso richiamo storico del nostro Risorgimento, sia come simbolo dell’unità nazionale.

La sua forma quadrata e la bordatura azzurra simboleggiano le Forze Armate, di cui il Presidente della Repubblica è Capo.

Lo Stendardo è conservato nell’ufficio del Comandante del Reggimento Corazzieri, ove sono anche collocate la Bandiera di Guerra (o Stendardo) del Reparto e l’antica Bandiera Colonnella, concessa ai Corazzieri il 10 agosto 1987, nel 430mo anniversario della battaglia di San Quintino, nel recupero di un’antica tradizione militare che la vedeva sventolare sul campo tra le file della Compagnia che aveva il privilegio di aver per guida il Colonnello Comandante e che oggi si inquadra nei ranghi quando in testa ad essi vi è il Comandante del Corpo e in occasione della festa del Reggimento.

Nel corridoio d’ingresso al Reparto sono custoditi, in apposite teche, gli originali degli stendardi adottati nel tempo dai Presidenti della Repubblica.



L’evoluzione

Dopo la proclamazione della Repubblica, venne provvisoriamente adottata, quale insegna del Capo dello Stato, la bandiera nazionale.

Soltanto nel 1965, su impulso del Ministero della Difesa, fu predisposto un progetto per l’adozione di uno specifico vessillo destinato al Capo dello Stato.

Motivi di opportunità sconsigliarono la soluzione più naturale, il Tricolore con l’emblema della Repubblica al centro, troppo simile alla bandiera degli Stati Uniti Messicani.

Fra le varie ipotesi, l’allora Presidente Saragat scelse quella che prevedeva il drappo d’azzurro, caricato dell’emblema della Repubblica in oro; colori che appartengono alla più autentica tradizione militare italiana, simboleggiando, rispettivamente, il valore e il comando.

Questo modello rimase in vigore sino al 1990, quando il Presidente Cossiga ne adottò uno nuovo, costituito dalla bandiera nazionale bordata d'azzurro, introducendo anche un regolamento d'uso che ne disciplinava l'adozione e l'esposizione nelle cerimonie e negli edifici pubblici.

Il modello 1990 durò solo due anni. All'inizio del suo mandato, infatti, il Presidente Scalfaro volle ripristinare lo stendardo del 1965, riducendo, però, le dimensioni dell'emblema della Repubblica.  Questa foggia è rimasta in uso fino al 4 novembre 2000.