1° Reggimento Paracadutisti 'Tuscania'


Paracadutisti_Tuscania Organizzazione


Il 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" dipende dalla 2ª Brigata Mobile ed ha un organico di circa 500 uomini nei vari gradi. Il Reparto, che fino al 15 marzo 2002 era alle dipendenze della Brigata Paracadutisti "Folgore" dell'Esercito, è articolato in:

  • Ufficio Comando, a supporto delle funzioni di comando, coordinamento e controllo del Comandante del Reggimento;
  • Reparto Addestrativo, per l'attività di selezione e formazione del personale da immettere nei ranghi operativi dello stesso Reggimento e degli Squadroni Cacciatori;
  • Compagnia Comando e Servizi, per il supporto logistico;
  • Battaglione Carabinieri Paracadutisti, su tre compagnie, per l'assolvimento dei compiti istituzionali.

Compiti

Sono essenzialmente di tre tipi:

  • militari (tipici delle truppe paracadutiste):
    • occupazione preventiva e difesa di posizioni;
    • interdizione e controinterdizione d'area (guerriglia e controguerriglia);
    • supporto a contingenti di Forza Armata in operazioni "fuori area", anche con funzioni di Polizia Militare;
  • di polizia:
    • supporto all'Arma Territoriale;
    • sicurezza alle sedi diplomatiche in Paesi "a rischio";
    • scorta di personalità;
  • addestrativi: addestramento e formazione di militari dell'Arma destinati a reparti speciali.

Formazione

Gli aspiranti al Reggimento, di tutti i gradi, vengono preventivamente sottoposti ad una selezione psicofisica, finalizzata ad accertare la loro attitudine al particolare impiego, e successivamente ammessi alla frequenza di un corso formativo della durata di circa nove mesi comprendente:

  • corso di paracadutismo;
  • addestramento di pattuglia e di plotone;
  • addestramento all'impiego di armi e materiali speciali.

Superate le prove finali del corso, il carabiniere paracadutista transita nel Battaglione, nell'ambito del quale svolge attività operative, di addestramento di mantenimento e di ulteriore specializzazione nei settori:

  • aviolancistico;
  • di tiro con armi individuali e di reparto;
  • di impiego dei materiali speciali ed esplodenti;
  • delle tecniche particolari di combattimento.

Missioni

Il "Tuscania" ha partecipato a tutte le più importanti missioni "fuori area" in cui sono state impegnate le FF.AA. italiane. A partire dal Libano (1982-1984) con l'ITALCON, primi a partire ed ultimi a tornare da quello che fu il primo impiego internazionale del dopoguerra, per poi proseguire con le seguenti operazioni:

  • stemma-tuscaniaNamibia (1989-1990), UNTAG;
  • Kurdistan (1991), AIRONE 1;
  • Turchia (1991), AIRONE 2;
  • Somalia (1992-1994), IBIS;
  • Cambogia (1992), UNTAC;
  • Somalia (1993), UNOSOM;
  • Israele (1994), TIPH 1;
  • Bosnia (1996-2003), IFOR/SFOR;
  • Palestina (1996), TIPH 2;
  • Albania (1997-1999), ALBA;
  • Timor Est (1999-2000), STABILISE;
  • Kosovo (2000-2003), JOINT GUARDIAN;
  • Macedonia (2001-2002), AMBER FOX;
  • Afghanistan (dal 2001), ISAF;
  • Iraq (dal 2003), MSU;
  • Striscia di Gaza (2005-2009), EUBAM RAFAH;
  • Palestina (Gerico, marzo-luglio 2014), MIADIT PALESTINA;
  • Libia (Tripoli, marzo-luglio 2014), MMIL.

Nel corso degli anni, al Reggimento è stata anche affidata la sicurezza delle Sedi Diplomatiche nazionali all'estero nelle aree e nei periodi di maggior "rischio": Libano, Somalia, Arabia Saudita, Zaire, Perù, Algeria, Albania, Congo, Serbia, Iraq, Israele, Afghanistan, Pakistan, Libia.


Operazioni nazionali

Molto frequenti sono stati gli impieghi sul territorio nazionale nelle aree che, per caratteristiche morfologiche e sociocriminali, risultano difficilmente controllabili dalle Forze di Polizia territoriali; numerose operazioni antisequestro, anticontrabbando e anticrimine sono state condotte con successo in Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia.