La Missione a Creta-La Lotta alla Criminalità

LA MISSIONE DEI CARABINIERI A CRETA

Gruppo Ufficiali Internazionali a CretaIl 1° marzo 1886 nacque a Milano l’Associazione di Mutuo Soccorso fra congedati e pensionati dei Carabinieri: era l’antesignana dell’Associazione Nazionale Carabinieri, composta dai militari in congedo e da simpatizzanti dell’Arma che, ai nostri giorni, continuano anche una volta cessati dal servizio attivo a donare alla società il loro contributo attraverso opere di solidarietà e di protezione alle fasce più deboli.

Nel frattempo il Regno l’Italia si era sempre più inserito nelle vicende internazionali talché, quando la situazione nella piccola isola di Creta divenne incandescente, fu chiamato a contribuire con un proprio contingente di 600 uomini, tra i quali i Carabinieri comandati dal capitano Craveri, che favorirono la neutralizzazione del conflitto in atto tra turchi e greci.

La missione a Creta può essere considerata la prima delle missioni di peacekeeping di cui oggi i Carabinieri sono apprezzati protagonisti.

I Carabinieri a Pechino

I Carabinieri operarono non solo per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, ma anche per costituire ed addestrare una Gendarmeria locale; il Capitano Craveri, grazie alla sua cultura ed alla sua abilità, riuscì a trasformare un territorio pericoloso e minato dalle rivalità etnico-religiose in un posto sicuro quanto una normale città europea. E fu sempre lui, assecondato dall’opera instancabile dei sui circa 100 subordinati, a marcare l’impronta duratura dei Carabinieri sulla Gendarmeria Cretese. I suoi successori (Caprini 1900-1903 e Monaco 1903-1906) saranno in grado di sedare la rivolta irredentista divampata il 23 marzo 1905, non solo riuscendo a riportare la calma, ma anche ottenendo la stima degli stessi capi dell’insurrezione. Altri loro colleghi furono gli artefici della riorganizzazione della stessa Gendarmeria ellenica e rimasero in Grecia fino al 1914.

Perfino i Turchi furono colpiti dell’operato dei Carabinieri e li chiameranno nel 1904 a ristrutturare la Gendarmeria macedone.

Nell’ultimo scorcio del secolo e nei primi anni del ‘900 i militari dell’Arma fecero il giro del mondo per contribuire a sedare la rivolta dei Boxer a Pechino (1900) e per offrire il loro aiuto alla nascita dei Carabinieri cileni (1909-1911).

LOTTA ALLA CRIMINALITA’ A CAVALLO DI DUE SECOLI

Alla fine del XIX secolo destava particolare allarme la recrudescenza della criminalità, soprattutto in Sardegna, con epicentro nel Nuorese, ove operavano con successo il Vicebrigadiere Gasco, piemontese, ed il Brigadiere Cau, sardo.

Dopo numerosi successi contro le agguerrite bande, la mattina dell’11 luglio 1899 si giunse all’epilogo finale con il gruppo che si riunì intorno ai fratelli Serra-Sanna, nell’aspra contrada di Morgogliai di Orgosolo.

Incontro con i brigantiLa scena si apriva con il Brigadiere Cau, camuffato da contadino e con un potente cannocchiale, che riuscì ad individuare il covo dei banditi e tracciò lo schizzo del luogo. Il comandante, Capitano Petella, chiamò a raccolta 150 carabinieri e 60 soldati, dando il via a quella che fu paragonata ad una “caccia grossa”. La capacità dei militari, in particolare del maresciallo Gasco, consentì l’eliminazione della feroce
banda.

Al termine dell’operazione, il Brigadiere Cau ottenne la Medaglia d’Oro al V.M., mentre il Capitano Petella ed il Vicebrigadiere Gasco quella d’argento.

Ma anche il resto della Penisola subiva la recrudescenza della criminalità:
- il 24 ottobre 1896, nei dintorni di Capalbio (GR), 3 carabinieri riuscirono finalmente ad eliminare la minaccia del famoso bandito Tiburzi;
- il 1° novembre 1897, in provincia di Grosseto, i Carabinieri distrussero, nel corso di una vera battaglia, le bande Albertini, Menichetti, Ranucci ed Ansuini;
- in Calabria, nel 1899, ebbero qualche popolarità le gesta e la figura di Giuseppe Musolino che, evaso dal carcere di Gerace, durante la latitanza si rese colpevole di altri delitti; la sua cattura avvenne ad opera di militari della Legione di Ancona, nel 1901;
- anche in Puglia ci furono fenomeni sporadici di delinquenza organizzata;
- da menzionare la banda dei fratelli Frattaruolo, che negli anni 1895-1896 si insediò nel Gargano, acquistando presto triste fama; la banda fu sgominata da speciali squadriglie dopo lunghi servizi e numerosi conflitti a fuoco.

Furono quelli gli anni in cui i Carabinieri recitavano da protagonisti nelle pagine illustrate dei settimanali: non passava settimana che da qualche angolo d’Italia giungessero notizie dell’eliminazione delle più agguerrite bande criminali.