Le bardature fra l'800 e il 900

1892: Carabiniere a cavallo.

Parallelamente alla necessità di adeguare le uniformi alle esigenze del servizio, le bardature hanno dovuto necessariamente innovarsi soprattutto per l'adozione delle nuove armi. Infatti, dopo la distribuzione del moschetto mod. 1891, si rese indispensabile abolire il vecchio sistema di ancorare l'arma all'arcione, che presentava diversi inconvenienti come quello del sobbalzo ad andatura sostenuta, per cui il moschetto andava a sbattere fastidiosamente sulla coscia del militare. Il rimedio fu trovato con l'adozione del tubo porta-moschetto, già in uso presso la Cavalleria, la quale, però, aveva una sella diversa, che consentiva di rendere compatto l'affardellamento. In questa illustrazione sono riportati gli accorgimenti proposti per rendere più pratico l'allacciamento del tubo e della bisaccia alla sella del militare.


ADOZIONE DELLO SPERONE ALLA SCUDIERA
PER GLI UFFICIALI MONTATI
(Dal Giornale Militare Ufficiale del 28 settembre 1892)

Bardatura per ufficiali a cavallo
Per gli ufficiali appartenenti alle armi od ai corpi a cavallo e per gli altri ufficiali ai quali è assegnata la indennità cavalli, viene stabilito, a scopo d'uniformità, il modello di sperone detto alla scudiera, da portarsi esclusivamente con gli stivali. Esso è di acciaio brunito.
Viene fissato allo stivale:
a) con una coreggia soprapiede, di cuoio, che si affibbia esternamente;
b) con un sottopiede, pure di cuoio, che l'unisce ai due bottoni delle branche;
c) con un tassello di cuoio, applicato indietro, in alto e nella parte mediana del tacco, sul quale lo sperone prende appoggio.

Tale sperone è obbligatorio pei suddetti ufficiali allorché fanno uso degli stivali nei casi previsti dal regolamento sull'uniforme.


Lato sinitro della bardatura da ufficiale a cavallo.
Lato sinistro della bardatura modello precedente. Questo lato mostra il modo di sistemare la sciabola mod. 71 nei servizi montati: come per la Cavalleria, non si portava più appesa al cinturino del militare, ma attaccata ad una campanella del seggio. Anche la copertina sottosella era di nuova adozione. Altro nuovo elemento era costituito dal frontale della testiera, che doveva essere di bufalo bianco. La groppiera, si portava sempre; il sistema di ancoraggio del moschetto alla sella ovviamente è del vecchio tipo per il Vetterli.


Colonnello brigadiere con bardatura da parata da ufficiale superiore

Colonnello brigadiere con bardatura da parata da ufficiale superiore del periodo umbertino, di cui si vede nel coprifonda della gualdrappa la cifra U (Umberto), la corona reale e la punta della gualdrappa con la fiamma dell'Arma a 28 punte. Notare anche il raro esemplare di foderina coprisella trapunta. La bardatura da parata era prescritta con la grande uniforme. L'insolita definizione del grado riguardava quei colonnelli comandanti di Legione in attesa di promozione al grado di Maggior Generale, (attuale Generale di Brigata), che erano autorizzati ad indossare l'elmo caratteristico degli ufficiali generali.




Particolari dei ricami e delle orlature in argento della gualdrappa per la grande bardatura da ufficiale generale


Particolari dei ricami e delle orlature in argento della gualdrappa per la grande bardatura da ufficiale generale adottata dopo la salita al trono di Vittorio Emanuele III (1900). L'esemplare è conservato presso il Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri.





Felice Sismondo, Comandante Generale dell'Arma nel 1900.



Il Comandante Generale dell'Arma Felice Sismondo, al vertice dell'Istituzione nei primi quattro anni del secolo XIX, sulla cui grande uniforme appaiono le spalline ad intreccio, sostituite da quelle metalliche introdotte nel 1904 con la semplificazione della giubba.