Non tutti sanno che...

CARABINIERI GENOVESI

Con il nome di Carabinieri Genovesi si costituì a Genova nel 1859 una Compagnia di 200 volontari che, pur onorandosi di chiamarsi Carabinieri, nulla ebbero a che fare con il Corpo perché accomunati solamente dal patriottismo risorgimentale quali componenti di una Società di tiro a segno in vita dal 1852.
Una cinquantina di essi, al comando di Nicola Arduino, fu incorporato nel 3° Battaglione del 3° Reggimento dei Cacciatori delle Alpi; il Battaglione era comandato da Nino Bixio e il Reggimento dall'Arduino. Si batterono eroicamente a Malnate, S. Fermo, Varese, Corno e allo Stelvio.

Dopo la guerra la Compagnia si sciolse, ma il 5 maggio 1860 32 di essi partirono da Quarto coi Mille. Assegnati alla 7^ Compagnia (Cairoli) sbarcarono per primi a Marsala e a Calatafimi ebbero 5 morti e 10 feriti. Entrarono in Palermo per il ponte dell'Ammiragliato e furono citati all'ordine del giorno per il combattimento al convento dei Benedettini. Aumentati al numero di 85, furono a Milazzo ove ebbero 8 morti e 37 feriti. Sbarcati il 19 agosto a Melito con Garibaldi, a Villa S. Giovanni sbarrarono la via alle 2 Brigate borboniche Melendez e Briganti. Alla metà di settembre furono inviati a Santa Maria per prender parte all'assedio di Capua e il 1° ottobre si batterono al Volturno. Nel 1861 furono inviati alle loro case, ma nel 1866 risposero di nuovo all'appello di Garibaldi col quale combatterono a M. Suello ed a Bezzecca.

Sotto lo stesso titolo vogliamo ora ricordare le vicende che precedettero in Genova l'istituzione dei comandi territoriali dei Carabinieri.
Allorché venne creato nel Regno di Sardegna il Corpo dei Carabinieri Reali, il suo ordinamento territoriale articolato nelle sei Divisioni della Savoia (con sede a Chambery), di Torino, Cuneo, Alessandria, Nizza e Novara, non comprendeva il territorio ligure perché alla caduta di Napoleone l'Inghilterra aveva deciso di ricostituirvi la Repubblica, retta da un Governo provvisorio avente sede a Genova.
In data 3 giugno 1814 il Governatore Gerolamo Serra ed i Procuratori di quella "Serenissima Repubblica" decretarono la costituzione di una Guardia di Polizia ordinata in otto Compagnie al comando di un capo Battaglione e aventi sede nelle rispettive giurisdizioni di Genova, Bisagno, Levante, Confini Orientali, Oltre Giovi, Polcevera, Ponente e Confini Occidentali.

Per effetto del Congresso di Vienna, la Repubblica di Genova cessò di esistere dal 26 dicembre 1814, data sotto la quale venne annessa al Piemonte come Ducato. Il Governo sardo-piemontese decise di mantenervi la Guardia di Polizia, denominandola però Reale Gendarmeria Genovese con mantenimento a carico dello stesso Ducato.
Solo il 10 luglio 1817 il Governo di Torino assunse nel proprio bilancio militare il carico della Gendarmeria genovese, provvedimento cui fece seguito in data 11 novembre 1817 l'autorizzazione sovrana ad immettere nel Corpo dei Carabinieri Reali i sottufficiali e gendarmi "... più particolarmente distinti e possedenti tutti i requisiti necessari ...".

La Gendarmeria Genovese non venne però disciolta, perché il Governo seguì il principio di sopprimerla gradatamente, motivo per cui decretò in data 18 febbraio 1818 il divieto di arruolarvi nuovi elementi e con provvedimento dell'8 luglio successivo determinò che i Carabinieri Reali sostituissero poco per volta i Gendarmi nelle Stazioni esistenti nel Ducato.
Il 29 aprile 1819, infine, al Comandante la Divisione Carabinieri di Genova venne affidato anche il comando dell'unica Compagnia residua della Gendarmeria, che con R. Viglietto 16 ottobre 1822 fu esonerata da qualsiasi funzione di pubblica sicurezza e adibita, conservando l'uniforme, alla custodia dei reclusi nel carcere militare istituito il 20 febbraio 1821 presso l'Arsenale marittimo di Genova.