Non tutti sanno che...

CARABINIERE (IL) DELLA NUOVA ITALIA

Nel novembre dei 1944, mentre la guerra sconvolgeva ancora l'Italia, mentre i reparti dell'Arma tornavano via via nelle province liberate e migliaia di carabinieri prendevano parte al Nord e all'estero alla sanguinosa ed eroica lotta partigiana, il Comando Generale, tornato a Roma, dava alle stampe il primo numero di questa pubblicazione, la prima di una serie che negli anni successivi procurò all'Arma una solida presenza nel campo editoriale.

Nell'articolo di presentazione si poteva leggere, fra l'altro, che "nel rifiorire di giornali di ogni tinta e di ogni tendenza, nel clima di libertà instaurato dal Governo nazionale" non doveva sembrare superflua la pubblicazione di un giornale destinato ai Carabinieri, sotto gli auspici del Comando Generale, "allo scopo di tenere accesa nelle file dell'Arma la fiaccola della fede nei destini della nostra Istituzione, nell'affermazione dei più alti e più nobili che in essa trovano concreta espressione". E poco oltre: "Nuovo nella veste e nello spirito, il giornale si ricollega ad una antica tradizione che ha posto l'Arma, per oltre un secolo, all'avanguardia del pensiero militare".

Il periodico voleva essere - come infatti fu - una "... palestra di cultura militare e di propaganda patriottica nell'Arma, per farne rifulgere la nobilità di sentire, la volontà di operare e le tradizioni di onore e di valore... Il giornale uscirà una volta al mese e, dai centri popolosi alle più lontane stazioni, porterà ai fedelissimi l'espressione tangibile e manifesta della solidarietà che unisce la grande famiglia dell'Arma. Esso è luce che illumina, è fiamma che riscalda, è faro che guida sul sentiero del dovere. Questo è, questo vuole essere lo scopo del nuovo giornale per il quale, da questo primo numero, formuliamo il fervido fidente auspicio per le migliori fortune".

Il periodico, la cui stampa era curata dall'Istituto Poligrafico dello Stato, si componeva di appena quattro pagine, formato quotidiano. Esso contribuì effettivamente, ed in modo efficace, a rinsaldare, in tempi difficili, lo spirito di corpo e a far conoscere a tutti i carabinieri le gesta gloriose compiute dai loro commilitoni nella guerra di liberazione, nella lotta partigiana e nei primi anni post-bellici.