1996. In Georgia: un progetto che non è diventato operativo

Una carta della Georgia. Formata dalle Repubbliche di Georgia,Abhasia e Adzaristan e dalla Provincia autonoma dell'Ossezia, è membro delle Nazioni Unite.Il 25 agosto 1993 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con la risoluzione n. 858, creava una missione di osservazione per la sorveglianza del "cessate il fuoco" che il 27 luglio era stato sancito da una tregua nel conflitto interno che insanguinava la Georgia. Già Repubblica Federale nel quadro dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (Urss), la Georgia aveva proclamato la propria indipendenza nell'aprile del 1991. Membro dell'Onu, il Paese è formato dalla Repubblica di Georgia, dalle Repubbliche autonome di Abhasia e di Adzaristan, e dalla Provincia autonoma dell'Ossezia.
Nel luglio del 1993 era esploso un conflitto nella regione in quanto, appoggiati da volontari ceceni e probabilmente anche dall'Esercito russo, secessionisti abhasi avevano lanciato una potente offensiva sulla città capitale dell'Abhasia, Suhumi, per prenderne il potere. Il 27 luglio, il Presidente della Georgia aveva sottoscritto una tregua con i secessionisti, con la garanzia della Russia. Il 25 agosto la comunità internazionale era andata in aiuto dei contendenti e il Consiglio di Sicurezza, con la citata risoluzione n. 858, aveva autorizzato una missione multinazionale di osservazione della tregua: la Unomig (United Nations Observers Mission in Georgia, Missione di Osservatori delle Nazioni Unite in Georgia). I primi osservatori erano giunti in Georgia qualche giorno prima dell'approvazione della risoluzione, e cioè il 18 agosto 1993. Da notare che questo è il primo intervento Onu in uno Stato indipendente sorto dopo il crollo dell'Urss.
La tregua venne rotta il 27 settembre 1993 dai secessionisti abhasi, che completarono in seguito l'occupazione della terra da loro rivendicata, l'Abhasia. Il 1° dicembre, sotto l'egida dell'Onu e della Russia, il Governo della Georgia e i secessionisti abhasi sottoscrissero a Ginevra un memorandum di pace, e il 13 gennaio 1994 concordarono la creazione di una zona smilitarizzata. Il 21 luglio il Consiglio di Sicurezza diede il suo assenso alla presenza di una forza di pace di interposizione russa che già dal 26 giugno 1994 presidiava la zona cuscinetto tra la Georgia e l'Abhasia. In quella occasione il Consiglio decise anche di aumentare il numero di osservatori dell'Onu e soprattutto di ampliare il loro mandato, includendovi la verifica dell'attuazione del "cessate il fuoco", la sorveglianza di una zona di esclusione delle armi, e il monitoraggio nei confronti della forza di pace della Comunità degli Stati Indipendenti (Csi) per l'Abhasia.
Nel settembre del 1996 il Segretariato Generale delle Nazioni Unite chiedeva all'Italia la disponibilità per pianificare una missione di osservatori militari in Georgia e la costituzione di un sia pur modesto Nucleo internazionale di Polizia Civile (Civpol), sotto l'egida Onu. L'Unità di Polizia del Dipartimento per le Operazioni di Mantenimento della Pace delle Nazioni Unite era in stretto contatto con le autorità italiane, per ottenere una partecipazione qualificata alla nuova missione.
Il Comando Generale dell'Arma, interpellato per competenza e su richiesta delle stesse autorità internazionali, espresse un orientamento favorevole all'invio di proprie unità, subordinando l'adesione al conferimento dell'incarico di Police Commissioner, cioè Comandante del Reparto di Civpol, ad un ufficiale italiano. Il Comando Generale riteneva di poter mettere a disposizione della costituenda missione un ufficiale e 4 sottufficiali: cinque unità professionalmente preparate in quel tipo di operazione fuori dal territorio metropolitano o, come ormai è entrato nell'uso comune del linguaggio, "fuori area".
In realtà poi però, nel rapporto successivo a questi scambi di lettere, presentato dal Segretario Generale al Consiglio di Sicurezza, non vi fu alcun cenno a questo problema, né il Consiglio affrontò l'argomento specifico in una sua riunione del 15 ottobre 1996. Il 30 ottobre le Nazioni Unite dichiararono ufficialmente decaduto il progetto e quindi non vi fu più l'esigenza di approntare un altro Distaccamento da inviare "fuori area".
Si è voluto ricordare questa vicenda, che non ebbe seguito operativo, per notare come ormai, dopo le numerose missioni espletate con successo all'estero dal 1991, in particolare per quel che riguarda la costituzione e la presenza in nuclei di Polizia Civile delle Nazioni Unite, l'Italia venga costantemente interpellata a livello internazionale.