Page 9 - 03_EDITORIALE_126.qxp_Layout 1
P. 9

FARE BENE E PRESTO
                                                      “Sono numeri da brivido per le persone
                                                      oneste, e fanno venire appetito a quelle
                                                      disoneste – ha spiegato il Ministro -. Non
                                                      dobbiamo lasciare spazio a dubbi, bisogna
                                                      tenere gli occhi aperti. Ci sono un sacco di
                                                      soldi che verranno spesi per rendere questo
                                                      Paese più moderno, e non possiamo fallire.
                                                      Abbiamo concordato delle scadenze con
                                                      la UE per fare le opere. Se non le facciamo
                                                      alle date concordate, l’Europa non ci dà i
                                                      soldi. Bisognerà essere perfetti e velocissimi,
                                                      cosa che in Italia richiede sforzo. Ma c’è la
                                                      nostra faccia nel mondo. Se falliamo, ci ri-
                                                      marrà un debito al 160% del Pil. E nessuno
                                                      ci vorrà più aiutare”.
                                                      Per questo, Cingolani chiede aiuto ai Cara-
                                                      binieri. “A me piacerebbe che ci fosse sem-
                                                      pre e costantemente una valutazione del
                                                      vero impatto ambientale di quello che fac-
                                                      ciamo, se per caso ci andiamo a mettere in
                                                      mano a qualcuno che non è il caso di fre-
                                                      quentare. Voi che conoscete il territorio in
                                                      maniera capillare, se certi dubbi li avete
                                                      prima e ce li comunicate, ci può essere
                   Alla transizione ecologica sono destinati quasi  molto utile. Vi chiederemo di darci una
                  sessanta miliardi di euro del Piano Nazionale di  mano in maniera preventiva”.
                  Ripresa e Resilienza. All’Arma dei Carabinieri il
                 compito di vigilare sul corretto utilizzo dei fondi.  Il Ministro ha spiegato che il PNRR si basa su
                                                      tre pilastri. Il primo è la decarbonizzazione
                                                      attiva, cioè la riduzione diretta delle emissioni
             stinati quasi sessanta miliardi di euro del  di gas serra. In primis prevede il passaggio
             Piano (59,46 per la precisione). Soldi che  dalle fonti fossili a quelle rinnovabili per la
             devono rendere l’Italia un Paese a basse  produzione di energia, cioè da carbone e
             emissioni di gas serra, sostenibile, con un  gas a solare, eolico e idroelettrico. E poi
             territorio sano e una green economy ben  elettrificazione dei trasporti e dell’industria:
             avviata.                                 dalle auto a benzina e diesel a quelle elet-
                                                      triche, dalle fornaci a gas e carbone alle
                                                      fornaci elettriche. Sono circa 25 miliardi di
      Foto L. Di Battista                             Poi c’è la decarbonizzazione indiretta, cioè
                                                      euro di fondi.
                                                      l’economia circolare, con altri 20 miliardi: il
                                                      riciclo e riuso di materiali e prodotti (per ri-
                                                      durre la quantità di energia necessaria per
                                                      produrli, e quindi le emissioni) e l’efficienza
                                                      energetica. Il terzo pilastro, per altri 15 mi-
                                                      liardi, è la decarbonizzazione passiva, cioè
                                                      le misure per l’assorbimento naturale della
                                                      CO : riforestazione, cura del territorio e
                                                        2
                                                      lotta al dissesto idrogeologico.
                                                      Cingolani ha fatto un’ampia panoramica



                                                                                          #Natura  9
   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14